evento speciale: PASOLINI - CRONOLOGIA DI UN DELITTO POLITICO
prossimamente...
Regia di Paolo Angelini. Un film Da vedere 2022 Genere Documentario, - Italia, 2022, durata 120 minuti. Uscita cinema lunedì 16 ottobre 2023 distribuito da Cineteca di Bologna.
UN'ORIGINALE RILETTURA DELL'UCCISIONE DI PASOLINI CHE PUNTA ALLA VERITÀ (ANCORA LATITANTE).
Recensione di Giancarlo Zappoli
La mattina del 2 novembre 1975 su una spiaggia di Ostia veniva trovato il martoriato cadavere di Pier Paolo
Pasolini. Il documentario torna ad interrogarsi su quella morte grazie a numerosi contributi di persone che, a vario titolo, all'epoca conobbero Pasolini o presero parte alle indagini come inquirenti, testimoni o avvocati di parte. Una rilettura dell'uccisione di Pasolini realizzata in modo originale e con nuove ed ampie testimonianze. Nel corso dei decenni intercorsi tra quella tragica mattina e il tempo presente più di un documentarista ha affrontato il mistero, che grava tuttora, a proposito dell'uccisione del poeta, scrittore, intellettuale e regista. Il lavoro di Angelini si pone nella linea della ricerca avendo però una prospettiva ed una scrittura differenti. Lo schema è molto classico. Chi interviene con riflessioni e testimonianze viene ripreso su fondo scuro con una distanza della camera pressoché simile per tutti (tranne un'eccezione) accompagnato da immagini di repertorio o tratte da archivi e teche dell'epoca. Ciò che però segna la differenza è l'impostazione. Si parte infatti dall'ultima sera in vita di Pasolini per poi dedicare ampio spazio a quella che è stata poi presentata come la ricostruzione ufficiale, avvalendosi anche a più riprese delle dichiarazioni del Generale dei Carabinieri Antonio Cornacchia inviato dal SISMI alle prime ore del giorno per assistere alle attività iniziali di riconoscimento del cadavere. Ciò che però ulteriormente distingue questa indagine è il ripercorrere l'attività di Pasolini negli anni precedenti la sua morte mettendo in evidenza (con l'aiuto di amici, di giornalisti, di avvocati e di studiosi) tutte le criticità della società italiana da lui denunciate e sicuramente non finalizzate a crearsi degli amici nelle alte sfere dei vari poteri più o meno occulti. Vengono così evidenziati i molteplici motivi che, aggiunti alle incongruenze che emergono dall'indagine, rendono più che sospetta la versione ufficiale e fanno riflettere sulla sentenza d'appello che tornava a condannare Pino Pelosi cancellando la dizione 'in concorso con ignoti'. Quegli ignoti che invece più di un elemento fa ritenere presenti ed attivi sulla scena del delitto.
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